giovedì 21 febbraio 2008

Una pioggia di finanziamenti Europei sull'Italia !


Credo che sia molto interessante per chi ragiona di energia e di sviluppo nel nostro paese valutare con attenzione queste notizie che arrivano direttamente dal cuore economico dell'UE.


Nelle sfida energetica che sta portando avanti l'Europa, l'Italia e' in prima linea per i finanziamenti in favore dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili.


Nel periodo 2007-2013 infatti, dei 9 miliardi di euro stanziati dall'Ue per questo obiettivo, oltre 1,8 miliardi saranno messi in opera in Italia dove porteranno investimenti globali per 10 miliardi di euro.


Questa è stata la valutazione positiva fatta dalla commissaria europea alla politica regionale Danuta Hubner nel presentare a Bruxelles l'impegno della politica di coesione europea a favore dell'energie sostenibili.


Nella nuova programmazione dei fondi europei 2000-2013 - ha spiegato la commissaria - le regioni piu' periferiche hanno assunto i maggiori impegni con investimenti che potranno diventare motori per la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro.


"L'Italia - ha proseguito - e' un esempio di quei paesi che hanno molto seriamente raccolto la sfida energetica con un grosso impegno a livello governativo, nazionale, regionale".


Basti pensare che gli impegni in materia di efficienza energetica e rinnovabili assunti da Italia,
Polonia e Repubblica Ceca, rappresentano circa il 50% di tutta l'attribuzione globale prevista.

Quanto ai nove miliardi di euro, saranno cosi' distribuiti nei 450 programmi operativi europei 2007-2013: il 46% in favore dell'efficienza energetica, il 20% per le biomasse, il 13% per l'energia idroelettrica, geotermica e altre, il 12% per il solare ed il 9% per l'eolica.


Questo significa - ha spiegato Hubner - che per il 2007-2013, le aree piu' in ritardo economico, quelle che beneficiano dei fondi di convergenza, potranno beneficiare di investimenti cinque volte superiori al periodo 2000-2013.


Per le regioni piu' ricche gli investimenti saranno, rispetto alla stesso periodo, sette volte superiori. A questi fondi vanno aggiunti 64 miliardi che andranno a ricerca e sviluppo di cui una parte per l'energia sostenibile.


Di seguito i contributi che l'Italia ha destinato alle energie rinnovabili e all'efficienza energetica nell'ambito dei fondi strutturali 2007-2013.
ITALIA FONDI UE MLN % SU TOT.
ENER. EOLICA 75,41 4,07%
ENER. IDRO-GEO-ALTRE 256,18 13,84%
ENER. SOLARE 340,19 18,37%
ENER. BIOMASSA 385,86 20,84%
EFFIC.ENERGETICA 793,79 42,87%
TOTALE 1.851,46 100,00%.


Insomma, ancora una volta una pioggia torrenziale di finanziamenti europei si sta per abbattere sull'Italia....

Tutti contenti ???

Lo speriamo.

Tutto sembrerebbe bellissimo, se non ci ricordassimo troppo bene che fine hanno fatto questi finanziamenti, che strade - non sempre chiare, non sempre redditizie - hanno preso.

E' una occasione davvero storica per il nostro paese.

Speriamo che la nostra claudicante classe politica se ne renda conto, una volta archiviate le grida elettorali !
(fonte Ansa)

mercoledì 13 febbraio 2008

Come la mettiamo ?

Per capire che in fatto di surriscaldamento globale la confusione è altrettanto 'globale', vale la pena leggere i dati che sono stati appena resi noti da un organo la cui attendibilità scientifica è fuori discussione, l'agenzia spaziale americana, la Nasa.
Ora sembra che tramite la rete di stazioni disseminate sul globo che monitora quotidianamente il trend delle temperature e degli altri indici climatic, si sia appurato che il mese appena trascorso sia stato a livello planetario di indubitabile “global cooling” con l’emisfero nord a -0,037° e quello sud a -0,102° rispetto alla media trentennale.
Dai consuntivi Nasa e Ncdc (l’americano National Climatic Data Center, il più grande archivio al mondo di dati meteo, ndr) insomma, la conferma: gennaio 2008 risulta il più freddo dal 1989 nell'indice terre/oceani, con un'anomalia di appena +0.12°C dalla media 1951-1980. Il gennaio più freddo dal 1982 sulle terre emerse sia a livello globale che nell’emisfero Nord.
Dati che confermano ciò che già le cronache ci avevano anticipato: con la peggiore ondata di freddo dell’ultimo trentennio in Cina e Mongolia, eventi secolari come le nevicate a Bagdad e in Pakistan, il freddo polare nello Yukon canadese con minime stabilmente sotto i -50°.
Ciò che più stupisce i metereologi è la velocità del cambio di marcia, rispetto all'estate scorsa, quando lo scioglimento record della calotta polare artica aveva consentito la riapertura del mitico passaggio a nord-ovest, gettando ombre pesanti sul futuro dell’ecosistema boreale. Sei mesi dopo, è tornato il freddo e la superficie della calotta sfiora la media storica, circa 14 milioni di km2, mentre la copertura nevosa nel nord emisfero appare addirittura sopra la norma.

Ora tutti i metereologi del mondo sono in attesa di capire se questo fenomeno è 'isolato' o annunciatore di una nuova tendenza.
E nessuno per ora, si sbilancia. Anche perchè sul rebus del clima mondiale le scommesse - nonostante gli allarmismi e i catastrofismi con sentenze 'a tempo - sono e continuano ad essere ad alto rischio.

sabato 9 febbraio 2008

La Francia rilancia il nucleare.


In realtà i francesi il nucleare non l'hanno mai abbandonato. Ma ora, rilanciano. Forse spinti dai venti di crisi energetica mondiale, da quelle parti non si fanno troppi scrupoli, e soprattutto fanno.


Così ecco la notizia che dopo 10 anni, la nuova fase si apre con la costruzione del maxi-reattore EPR che sarà pronto nel 2012.


A Flamanville, sulla scogliera normanna, sono in funzione dal 1985 già due centrali nucleari. Proprio accanto ai due primi nuclei, è in pieno svolgimento ora il cantiere per la costruzione del terzo reattore.


La potenza del nuovissimo EPR sarà di 1650 Megawatt. L'investimento è di 3.3 miliardi di euro complessivi, dei quali il 60% solo per la parte nucleare.


I reattori di terza generazione, come questo nuovo EPR, sono in grado di funzionare utilizzando il 30% in meno di uranio, e quindi di conseguenza anche le scorie prodotte diminuiranno in tale proporzione.


La costruzione del nuovo impianto inoltre garantirà un livello 4 di sicurezza, raddoppiando i sistemi di salvaguardia indipendenti del reattore.


Ma la cosa più bella è che al cantiere partecipano, tra i 2000 tecnici, 20 ingegneri italiani, targati ENEL dislocati tra Parigi e Lione dov'è la sede del programma EPR ) . Pare che i tecnici italiani siano particolarmente richiesti per la loro alta professionalità.


Ancora una volta professionalità italiana che servirà a far produrre energia a un paese estero, energia che poi magari, senza andare troppo lontano con la fantasia, molto presto noi andremo a ricomprare a peso d'oro, per i nostri consumi, come già facciamo da diversi paesi europei, confinanti e non.

martedì 5 febbraio 2008

Sai quanto Consumi ?


Il catastrofismo che incombe al livello mondiale, si sa, trova terreno fertile nel senso di colpa, personale e collettivo.



Purtroppo, per molti di noi, questo senso di colpa si trasforma in qualcosa di paralizzante: ogni mattina accendiamo il pc, e leggiamo che la catastrofe sta avanzando su tutti i fronti - l'ultima oggi sulla home page del corriere, ci spiega che tra pochi anni non avremo più un grammo di ghiaccio in Artico e Groelandia.



E di fronte a un evento di proporzioni così abissali, uno che dovrebbe fare ? La prima reazione che questo tipo di notizie ingenera è l'idea di chiudersi dentro casa e aspettare la catastrofe, cercando se possibile un luogo sicuro nel quale rintanarsi.



Sarebbe invece molto più utile e intelligente - pensiamo - battere il ferro sulle cose da fare, su quello che anche noi, tutti, possiamo fare, per arricchire, per rendere più umana la nostra presenza su questo pianeta, e darci un futuro.



E' quello che in molte parti, per fortuna, si sta già facendo, con poca eco mediatica.



Una delle frontiere prossime, è sicuramente quella di 'dare informazioni'. In modo tale che chiunque, per esempio, possa sapere, conoscere, valutare, l'impatto dei suoi comportamenti privati e pubblici sull'ambiente.



E' una piccola cosa, che se diffusa servirebbe a molto.



A Londra la campagna One Planet future valuta l'impatto di cibo, viaggi, casi, beni voluttuari. In Australia, quelli di Men of the Trees fanno da ben ventisette anni i conti in tasca ai consumatori, inducendoli a una virtuosa 'legge del contrappasso': hai inquinato tot, pianta tot. Eh sì, perchè il sito della loro associazione: http://www.carbonneutral.com.au/ consente di impiantare - al prezzo di 16,5 dollari - un nuovo albero, corrispondente alla quantità di Co2 bruciata. Finora sono già trenta milioni gli alberi 'adottati' con questa operazione. Non male, no ?



In italia ci sta provando http://www.impattozero.it/

E' già un inizio.

venerdì 1 febbraio 2008

L'ambiente, il futuro, le età degli altri e le nostre.




Ma le nostre difficoltà tutte italiane sull'ambiente (come molte delle altre) non saranno anche un po' colpa di un problema banale banale, ma a volte, troppe volte, un po' sottovalutate ?



L'ambiente, la tutela dell'ambiente, ma soprattutto il 'pensare' sull'ambiente, è forse più di altri argomenti qualcosa che appartiene al senso del futuro.



E' il senso del futuro che dovrebbe farci sentire come urgente il 'pensare' il nostro modo di rapportarci all'ambiente, alle scelte che si impongono per il futuro.



In questo campo, dunque, sembrerebbe ancora più urgente che chi debba 'pensare' e poi 'prendere decisioni' debba essere qualcuno giovane, o comunque non troppo anziano. Perchè si sa che in qualche modo i giovani hanno più a cuore il futuro, lo sentono più loro, ne sono più urgentemente preoccupati. E forse possono sviluppare anche una sensibilità maggiore.



Ahimè, allora, stiamo messi male.



La nostra gerontocrazia italiana, infatti, non fa una gran bella figura, se messa in confronto con la gran parte del mondo occidentale. Riportiamo qui di seguito le età di alcuni principali leader politici occidentali:



Gordon Brown, 56 - Tony Blair, 54



Angela Merkel, 52



Josè Luis Rodriguez Zapatero, 47



Nicolas Sarkozy, 52



Jan Peter Balkenende (Olanda), 51



Josè Socrates (Portogallo), 49



Fredrik Reinfeldt (Svezia), 42 anni



Jens Stoltenberg (Norvegia) 48



L'elenco è lunghissimo e si potrebbe continuare ad libitum...



Si potrebbero poi aggiungere:



Vladimir Putin, 55



e l'ipotesi che gli Stati Uniti possano essere governati da un uomo di 47 anni, Barack Obama, o di una donna di 62, Hillary Clinton, che comunque in questa classifica è la più... vecchia.



La più vecchia se non si considerano i nostri speciali 'competitors' che da 15 anni circa si dividono a turno il potere e le scelte prioritarie italiane: Quello che ha appena lasciato, Romano Prodi, 68 anni, e Silvio Berlusconi, che sta per tornare, 71 (e che governerà, salvo imprevisti, fino ai suoi 76, e chissà forse oltre...).