venerdì 13 giugno 2008

WIRED - Le eco-balle degli Ecologisti.


Stavolta la doccia fredda arriva dalla rivista americana Wired, che viene considerata un po' la Bibbia della modernità tecnologica capace di rispettare sempre e ovunque l'integrità ambientale.

Ragione per cui, se è proprio Wired a fare l'elenco di pregiudizi, superstizioni e leggende metropolitane grandemente in auge nel mondo ambientalista, la cosa fa certamente rumore.

Ecco dunque, il catalogo delle false convinzioni eco-logiche compilato da Wired (che molto efficacemente ha di recente riportato Pigi Battista sul Corriere Magazine):

1. L'aria condizionata emette meno CO2 del riscaldamento. Dunque non è vero che sia più dannosa per l'ambiente di quello che facciamo 5-6 mesi all'anno con il riscaldamento delle nostre case.

2. Gli organismi geneticamente modificati sono necessari.

3. L'agricoltura biologica fa più danni di quella tradizionale (ci vogliono ad esempio più mucche con conseguenti emissioni di metano per produrre lo stesso litro di latte).

4. Le foreste millenarie possono contribuire al riscaldamento globale.

5. Le automobili ibride sono gioielli tecnologici e ci mettono a posto la coscienza, ma non servono. Meglio comprare macchine usate.

6. Il nucleare è la forma di energia più ecologica.

E alla fine, la sentenza, secondo Wired - che non è negazionista nei confronti del global-warming, ma non lo attribuisce in toto all'azione dell'uomo:

6. Il riscaldamento globale è comunque inevitabile, meglio prepararsi a fronteggiarlo, piuttosto che fingere di poterlo fermare.

Ahiaiai. Se le cose stanno come afferma Wired, ci sono un bel po' di cose da mettere a posto, nelle nostre convinzioni...

giovedì 22 maggio 2008

Torna il Nucleare ? Torna la Rissa !


Il clima che si respira oggi e sempre nel Paese è quello delle barricate. Anche questo spiega le paludi malmostose nelle quali sembriamo impantanati da troppo tempo. Se ne ha una ulteriore dimostrazione dopo l'annuncio da parte del Ministro Scajola di voler riaprire il discorso sul nucleare, annunciando entro questa legislatura l'inizio della costruzione di nuove centrali di nuova generazione. L'annuncio del governo - forse anche questo 'sparato' troppo bruscamente e senza un minimo di preparazione alla discussione, è stato accolto da un fuoco di fila impressionante da parte del corollario di associazioni ambientaliste italiane. Sentite qui la reazione ufficiale di Greenpeace italia:


"L'annuncio del governo di voler riaprire il nucleare e' inaccettabile e somiglia molto al tentativo velleitario e arrogante fatto a Scanzano dove e' stata presentata come soluzione un'ipotesi non ancora verificata in nessuna parte del mondo. Questo annuncio suona come una dichiarazione di guerra: un referendum ha segnato l'uscita dell'Italia dal nucleare.


Il governo pensa di riaprire il discorso con qualche decreto legge? Avra' le risposte che merita".


Insomma, come sempre in Italia, dichiarazioni di guerra reciproche, muri contro muri. Ma possibile che una cosa che è nell'interesse primario del Paese - e cioè del suo futuro energetico - debba essere semplicemente il solito ring di catch ?

lunedì 19 maggio 2008

La Giornata Ecologica di Napoli - Una beffa.


Probabilmente non c'è più efficace sintesi della questione italiana, di quello che è successo ieri a Napoli, dove - mentre si annega fino alle narici nella monnezza - andava in scena una meravigliosa giornata ecologica, con tanto di blocco del traffico, ecc...
Sul sito del Comune di Napoli si poteva leggere la pregnante dichiarazione programmatica dell'Assessore all'Ambiente Rino Nasti:


"Il nostro obiettivo è far sì che la domenica ecologica, evento essenzialmente educativo volto alla riconquista dei territori cittadini e di una vivibilità per le persone e per le famiglie, possa costituire da un lato uno sprone per i cittadini affinché nel quotidiano acquisiscano atteggiamenti sostenibili (come ad esempio un uso sempre maggiore del trasporto pubblico) e dall’altro un incentivo ad adottare scelte ordinarie ancora più forti di tutela dell’ambiente e della salute dei cittadini."

Insomma, non vi sembra eccezionale ?

E' come poter pensare di fermare una valanga con uno stuzzicadenti. Cioè, mentre nei quartieri alti e bassi della città, i cittadini napoletani non riuscivano neanche ad aprire le persiane alle finestre per la puzza orrenda, dovevano meditare e sviluppare una sensibilità ambientale grazie alla domenica ecologica ??

Beh, se non fosse tragico, sarebbe davvero comico - e in parte lo è.

In questa parabola tipicamente italiana c'è tutto: il disinteresse pubblico, l'inciviltà, l'inesistenza dello Stato e del senso civico, il velleitarismo astratto e surreale degli uomini delle amministrazioni pubbliche che pianificano invece di fare, che incentivano invece di provvedere, che spronano invece di assumersi responsabilità civiche, che deriverebbero dal mandato della democrazia repubblicana che li ha fatti andare lì.

Già... la democrazia... ma che fine ha fatto, in Italia ??

venerdì 9 maggio 2008

Al Gore incontra i Bloggers italiani.


C'era anche cristianiperl'ambiente ieri all'Ambra Jovinelli di Roma, per il tanto atteso incontro di Al Gore con i bloggers italiani.


Eravamo veramente curiosi di esserci. Perchè non capita spesso una occasione del genere. Di incontrare un Premio Nobel, quasi-presidente-americano, nonchè premio Oscar, da vicino, e poter rivolgere 'liberamente' domande. Sentire direttamente da lui, come pensa che stiano le cose.

Ed ecco le nostre impressioni:

Gore è sicuramente un personaggio carismatico. Se non lo fosse, le sue battaglie mediatiche non avrebbero avuto il successo planetario che tutti abbiamo visto.

La presenza scenica all'inizio pare deboluccia - un po' sovrappeso Mr. Gore, e anche forse un po' appesantito dalla cucina italiana della vigilia e dal buon vino rosso che pare ami moltissimo. Ma appena apre bocca, si spiega tutto.

Parla con tipico eloquio pragmatico americano: chiaro, diretto, senza perifrasi o subordinate. Pochi semplici concetti, espressi con tranquillità e convinzione, ma senza inutili accaloramenti - il contrario di ciò che avviene da noi.

La voce è profonda, l'inglese è parlato lentamente, comprensibilissimo anche da chi lo mastica poco.

Parla di tv, soprattutto Mr. Gore. Parla di quella current.tv che sta già diventando un caso mondiale: la televisione fatta dagli spettatori. Con tutte le promesse e le ambiguità che si porta dietro ( i servizi sono pagati, e bene. Ma chi li seleziona, poi ? E se non si selezionano, se nessuno li seleziona, non diventerà un altro mare magnum dove vince sempre il peggio, come You Tube ??).

Parla poco di ambiente. Si dice sicuro che il globalwarming è una verità. E che l'uomo ne è il responsabile. Ma mentre lo dice, non sembra il Messia. Per fortuna.
Alla fine ne ricaviamo l'impressione che l'impegno di Mr.Gore nei confronti dell'ambiente sia già stato in parte scavalcato da nuovi traguardi, nuovi obiettivi: l'informazione, appunto.

Ma possibile che il paladino della libera informazione, ormai, sia diventato il plurimiliardario Rupert Murdoch, che attraverso Sky, ospiterà current tivù italia sul suo palinsesto ?

Qualche dubbio è legittimo. Ma aspettiamo, e vedremo.
Intanto, complimenti Mr. Gore, e ci venga a trovare più spesso. Magari la prossima volta qualche domanda gliela facciamo anche noi.
Il sito di current america:

martedì 29 aprile 2008

Perchè ha vinto Alemanno ?


Siamo proprio sicuri che è solo la questione sicurezza ad aver fatto vincere Alemanno a Roma, contro Rutelli ?

Siamo proprio sicuri che non c'entri niente lo stato in cui versa la città, e che chiunque - visitatore o abitante - può verificare ogni giorno percorrendo le sue strade, i viali, i giardini, i parchi, le scalinate di questa storia infinita che è Roma ?

Siamo proprio sicuri che non c'entri niente il fatto che una amministrazione che includeva nelle sue fila una forte componente ambientale o ambientalista - che dovrebbe battersi per il rispetto dell'ambiente, massimamente in una città come Roma - ha pesantemente fallito in questo campo, in quasi sedici anni di governo ininterrotto ?

Ora va bene, i Romani sono sporchi.

E ancora di più sono sporchi molti dei turisti che anche dall'estero trattano questa città come una specie di pattumiera all'aperto.

Ma una amministrazione - una buona amministrazione - non dovrebbe utilizzare ogni risorsa disponibile - con campagne VERE, con informazioni VERE, con interventi VERI, per sensibilizzare TUTTI al rispetto dei tremila anni di storia che Roma si porta dietro ?

Non è una questione di centro storico: ogni quartiere di Roma, anche quelli che una volta venivano considerati 'bene' o 'alti' versano in uno stato di penoso abbandono. Vie, strade nelle quali non è dato il bene di vedere un operatore ecologico - una volta si chiamavano netturbini - per settimane e mesi. Aiuole diventate discariche all'aperto, escrementi canini lasciati ad essiccare e a solidificarsi per mesi, cestini, cassonetti, contenitori che vengono lasciati per giorni e settimane a vomitare i loro rifiuti, senza che nessuno li avvicini.

Ma si tratta così una città ?

Ma che esempio si dà alle nuove generazioni ? Come li si educa ?

Davvero i bilanci comunali - non così poveri, a quanto sembra - non possono evitare che la pulizia pubblica della città, la sua vivibilità, la sua igiene, siano all'ultimo posto delle priorità municipali ?

Ci sono soldi per opere faraoniche, e non per mantenere un minimo di pulizia nelle strade ?

Davvero negli ultimi anni Roma, da questo punto di vista, è peggiorata e di molto.

E' un dato oggettivo, non una valutazione politica.

Ma la politica dovrebbe partire sempre da dati oggettivi. Anche se in questo paese sembra che ce ne siamo tutti dimenticati.

martedì 22 aprile 2008

L'italia dell'Aut-Aut.



In un paese che sembra capace solo di dividersi: - meglio berlusconi o veltroni, meglio totti o del piero, meglio il nord o il sud, meglio le centrali nucleari o le centrali eoliche, meglio il caffè macchiato o il cappuccino con la schiuma, meglio il milan o l'inter, meglio la zuppa con i pomodori o il risotto allo zafferano, meglio le ecoballe o meglio le balle e basta, meglio la bellucci o meglio la ferilli, meglio renatozero o meglio ligabue, meglio repubblica o meglio il corriere della sera, meglio il mare o la montagna, meglio pippo baudo o mike bongiorno, meglio nanni moretti o vanzina, meglio mediaset o meglio la rai, meglio umberto eco o meglio socci, meglio la fede o meglio l'amante, meglio la segretaria o meglio il blackberry, meglio branko o meglio paolo fox, meglio l'aglio o il peperoncino, meglio le donne o meglio gli uomini, meglio la pera o meglio il pecorino, meglio la destra oppure la sinistra, meglio la chiesa o l'anticristo, meglio il sabato o meglio la domenica, meglio la porsche o meglio la ferrari, meglio una gallina oggi che l'uovo domani o meglio l'uovo adesso e della gallina chi se ne impippa -


in questa italia dell'aut-aut per finta, gli italiani hanno capito benissimo una cosa sola: che finora non si è visto niente, e non si muove niente.


Prendiamo l'ambiente: un paese che è fermo a trent'anni fa. Completamente dipendente dall'estero per le sue risorse, completamente sprecone e inefficente all'interno.


Cosa serve per cambiare ?

Forse per esempio che si smetta di dire 'no a priori', o per finta.... E che si dica qualche convinto. Anche da parte di chi, per finta, o per professione dovrebbe solo dire no.

sabato 19 aprile 2008

Il Papa alle Nazioni Unite parla di Ambiente !


Benedetto XVI è il terzo Pontefice di Roma a parlare di fronte all'Assemblea delle Nazioni Unite. Dopo Paolo VI e Giovanni Paolo II (due volte) è toccato dunque a lui parlare ai rappresentanti di 192 paesi del Mondo.


E qualcuno può essersi sorpreso, non conoscendo questo Papa, che tra i temi affrontati - certamente quelli considerati più urgenti per il mondo, oggi - il Papa si sia riferito direttamente e concretamente anche ai temi ambientali.

Riportiamo due passi in particolare - anche perchè ci sembra che siano stati piuttosto ignorati dai giornali italiani (ma non da quelli stranieri). Eccoli qui:

...Certo, questioni di sicurezza, obiettivi di sviluppo, riduzione delle ineguaglianze locali e globali, protezione dell’ambiente, delle risorse e del clima, richiedono che tutti i responsabili internazionali agiscano congiuntamente e dimostrino una prontezza ad operare in buona fede, nel rispetto della legge e nella promozione della solidarietà nei confronti delle regioni più deboli del pianeta. Penso in particolar modo a quei Paesi dell’Africa e di altre parti del mondo che rimangono ai margini di un autentico sviluppo integrale, e sono perciò a rischio di sperimentare solo gli effetti negativi della globalizzazione. Nel contesto delle relazioni internazionali, è necessario riconoscere il superiore ruolo che giocano le regole e le strutture intrinsecamente ordinate a promuovere il bene comune, e pertanto a difendere la libertà umana.

... Qui il nostro pensiero si rivolge al modo in cui i risultati delle scoperte della ricerca scientifica e tecnologica sono stati talvolta applicati. Nonostante gli enormi benefici che l’umanità può trarne, alcuni aspetti di tale applicazione rappresentano una chiara violazione dell’ordine della creazione, sino al punto in cui non soltanto viene contraddetto il carattere sacro della vita, ma la stessa persona umana e la famiglia vengono derubate della loro identità naturale. Allo stesso modo, l’azione internazionale volta a preservare l’ambiente e a proteggere le varie forme di vita sulla terra non deve garantire soltanto un uso razionale della tecnologia e della scienza, ma deve anche riscoprire l’autentica immagine della creazione. Questo non richiede mai una scelta da farsi tra scienza ed etica: piuttosto si tratta di adottare un metodo scientifico che sia veramente rispettoso degli imperativi etici.


Sono parole che - espresse da un Papa, da questo Papa - meriterebbero di essere meditate a lungo, ragionate, e fatte fruttare.

Qui sotto per leggere il discorso del Papa nella sua interezza:
http://www.korazym.org/news1.asp?Id=28378

martedì 15 aprile 2008

Elezioni - La Paura può diventare una risorsa .


Il giorno dopo il terremoto, sembra come se ci sia stata una seconda tangentopoli in questo paese.

Che si risveglia, in questo 15 aprile 2008 con due certezze:

- la liquidazione (che appare oggi definitiva, irreversibile) della fase storica nella quale in Italia si avevano due frange politiche di diretta derivazione da due movimenti totalitaristici che hanno contrassegnato il Novecento mondiale.

- l'entrata in una nuova fase che avvicina l'Italia al sistema ormai prevalente nell'Europa Occidentale nella quale si fronteggiano sostanzialmente due schieramenti, uno di matrice conservatrice e uno di matrice progressista.

Per il resto, il dato politico dimostra la inequivocabile bocciatura dell'operato del Governo precedente, e il parziale fallimento della operazione veltroniana di restyling del centro-sinistra (operazione che pure raggiunge un buon risultato elettorale, però largamente insufficiente per governare).

L'Italia manda un segnale forte, il Nord Italia ancora più forte.

L'Italia sembra, in questo momento storico, aver bisogno di tutto. Chiede che le cose cambino davvero. Cambino sul serio. Ma lo scenario internazionale non lascia adito a molti entusiasmi o speranze irrazionali.

E' più che mai il momento di impegnarsi, tutti. Se una lezione queste elezioni ci lasciano, è che l'Italia ha paura. Ma la paura può diventare risorsa, se soltanto la concretezza, le riforme, il fare collettivo, il senso civico - di tutti - riusciranno a cambiare pelle a questo Paese che deve ritrovare fiducia in se stesso.

lunedì 7 aprile 2008

Aiuto ! Inquina anche la Fiamma Olimpica !

Povera Fiamma Olimpica !

Mala tempora currunt per l'ideale di Olimpia. Il Sacro Fuoco acceso nel Braciere del tempio Greco qualche settimana fa rischia ad ogni tappa in più di diventare una povera brace inconsistente, tra un estintore e un altro, una protesta e un'altra.

Proteste legittime. Giustissime, anzi sacrosante. Ma certo, a ripensare agli ideali del povero Barone De Coubertain, un po' di tristezza viene. E a tal punto ci si scatena contro la tremebonda fiaccola, che addirittura contro di lei si scatena anche la mannaia ecologista.

C'è infatti qualcuno che si è divertito a calcolare il grado di inquinamento della fiaccola: scoprendo così che il percorso mondiale della fiamma olimpica, 135 citta' dei cinque continenti in 130 giorni, produrra' nientemeno che 9.000 tonnellate di anidride carbonica (CO2), la stessa quantita' emessa in due anni a Tuvalu, una piccola isola del Pacifico minacciata dal riscaldamento climatico.

Lo ha calcolato un solerte ingegnere francese, Olivier Carles, condirettore della societa' 'Objectif Carbone', specializzata nei "bilanci del carbonio" (la somma delle emissioni di gas serra rilasciate da un sito o da una attivita').

Partita da Olimpia in Grecia il 24 marzo, la fiamma arrivera' l'8 agosto a Pechino, dopo un viaggio di 137.000 chilometri. Si sposta da una tappa all'altra a bordo di un Airbus A330 di Air China, dipinto con i suoi colori e noleggiato appositamente.
L'aereo consumera' 1,5 milioni di litri di cherosene per coprire il tragitto, producendo, secondo Carles "4.400 tonnellate di anidride carbonica per la combustione del cherosene ed altrettante per la scia di condensa".

Quanto alla fiamma, ci rassicura almeno su questo l'impietoso ingegnere, brucia gas propano come un accendino, e "non emettera' meno di un centinaio di chili di CO2 nel suo viaggio".

Beh, almeno questo.

Per le prossime edizioni - se mai vi saranno - si potrebbe pensare a un trasporto della fiaccola via cavallo o cammello. In fondo basterebbero dieci-dodici mesi.

sabato 29 marzo 2008

Il Paradosso delle Mozzarelle.



Ci voleva l'embargo orientale sulle mozzarelle, per farci accorgere che forse qualcosa di grave si è verificato, dalle parti del Volturno, in questo paese. E non da ora, ma da diversi mesi, e anni, anni e anni...




Il fatto che i Giapponesi o i Coreani, oppure perfino i Cinesi - anche se pare che nessuna esportazione di mozzarella italiana sia mai esistita in quel paese (paradosso tra i paradossi, ma questo dell'informazione....) - abbiano chiuso le frontiere alle nostre mozzarelle sta sollevando una levata di scudi elettorale che è veramente paradossale.




Come se mesi e mesi di spazzature nelle strade, piramidi di rifiuti, montagne di residui organici chimici e plastici gettati in pasto ai media di mezzo mondo, fossero stati soltanto un piccolo incidente di percorso...




A leggere le cronache delle ultime settimane sembrava che il problema dei rifiuti in Campania si fosse dissolto come neve (o spazzatura...) al sole. Il problema restava - tutti sapevamo o sappiamo che restava e resta - ma si era semplicemente 'messo da parte': ci sono le elezioni, no ? Quindi è chiaro che dopo le elezioni ci si penserà. Ci penserà chi vincerà e ... tac... con la bacchetta magica post-elettorale, tutto sarà risolto.




Invece, questo piccolo problemino si è riproposto da sè, senza preavviso, e per colpa della benamata mozzarella, nostra icona nel mondo, amata quasi più del brunello di montalcino o della maglietta azzurra della nazionale.




L'orgoglio ferito della Nazione può fare miracoli !




Come quando quegli antipatici dei francesi boicottarono il nostro spumante.




Forse, per causa delle nostre mozzarelle alla diossina (ma quale diossina, poi ??? ma dove ???) rifiutate inopinatamente dagli orientali, ricominceremo a chiederci se una soluzione, a questa nostra spazzatura, una soluzione, insieme a quella più grande dell'immane problema ambientale di questo paese, possa essere trovata, senza aspettare l'unzione (estrema ??) elettorale.




giovedì 21 febbraio 2008

Una pioggia di finanziamenti Europei sull'Italia !


Credo che sia molto interessante per chi ragiona di energia e di sviluppo nel nostro paese valutare con attenzione queste notizie che arrivano direttamente dal cuore economico dell'UE.


Nelle sfida energetica che sta portando avanti l'Europa, l'Italia e' in prima linea per i finanziamenti in favore dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili.


Nel periodo 2007-2013 infatti, dei 9 miliardi di euro stanziati dall'Ue per questo obiettivo, oltre 1,8 miliardi saranno messi in opera in Italia dove porteranno investimenti globali per 10 miliardi di euro.


Questa è stata la valutazione positiva fatta dalla commissaria europea alla politica regionale Danuta Hubner nel presentare a Bruxelles l'impegno della politica di coesione europea a favore dell'energie sostenibili.


Nella nuova programmazione dei fondi europei 2000-2013 - ha spiegato la commissaria - le regioni piu' periferiche hanno assunto i maggiori impegni con investimenti che potranno diventare motori per la crescita e la creazione di nuovi posti di lavoro.


"L'Italia - ha proseguito - e' un esempio di quei paesi che hanno molto seriamente raccolto la sfida energetica con un grosso impegno a livello governativo, nazionale, regionale".


Basti pensare che gli impegni in materia di efficienza energetica e rinnovabili assunti da Italia,
Polonia e Repubblica Ceca, rappresentano circa il 50% di tutta l'attribuzione globale prevista.

Quanto ai nove miliardi di euro, saranno cosi' distribuiti nei 450 programmi operativi europei 2007-2013: il 46% in favore dell'efficienza energetica, il 20% per le biomasse, il 13% per l'energia idroelettrica, geotermica e altre, il 12% per il solare ed il 9% per l'eolica.


Questo significa - ha spiegato Hubner - che per il 2007-2013, le aree piu' in ritardo economico, quelle che beneficiano dei fondi di convergenza, potranno beneficiare di investimenti cinque volte superiori al periodo 2000-2013.


Per le regioni piu' ricche gli investimenti saranno, rispetto alla stesso periodo, sette volte superiori. A questi fondi vanno aggiunti 64 miliardi che andranno a ricerca e sviluppo di cui una parte per l'energia sostenibile.


Di seguito i contributi che l'Italia ha destinato alle energie rinnovabili e all'efficienza energetica nell'ambito dei fondi strutturali 2007-2013.
ITALIA FONDI UE MLN % SU TOT.
ENER. EOLICA 75,41 4,07%
ENER. IDRO-GEO-ALTRE 256,18 13,84%
ENER. SOLARE 340,19 18,37%
ENER. BIOMASSA 385,86 20,84%
EFFIC.ENERGETICA 793,79 42,87%
TOTALE 1.851,46 100,00%.


Insomma, ancora una volta una pioggia torrenziale di finanziamenti europei si sta per abbattere sull'Italia....

Tutti contenti ???

Lo speriamo.

Tutto sembrerebbe bellissimo, se non ci ricordassimo troppo bene che fine hanno fatto questi finanziamenti, che strade - non sempre chiare, non sempre redditizie - hanno preso.

E' una occasione davvero storica per il nostro paese.

Speriamo che la nostra claudicante classe politica se ne renda conto, una volta archiviate le grida elettorali !
(fonte Ansa)

mercoledì 13 febbraio 2008

Come la mettiamo ?

Per capire che in fatto di surriscaldamento globale la confusione è altrettanto 'globale', vale la pena leggere i dati che sono stati appena resi noti da un organo la cui attendibilità scientifica è fuori discussione, l'agenzia spaziale americana, la Nasa.
Ora sembra che tramite la rete di stazioni disseminate sul globo che monitora quotidianamente il trend delle temperature e degli altri indici climatic, si sia appurato che il mese appena trascorso sia stato a livello planetario di indubitabile “global cooling” con l’emisfero nord a -0,037° e quello sud a -0,102° rispetto alla media trentennale.
Dai consuntivi Nasa e Ncdc (l’americano National Climatic Data Center, il più grande archivio al mondo di dati meteo, ndr) insomma, la conferma: gennaio 2008 risulta il più freddo dal 1989 nell'indice terre/oceani, con un'anomalia di appena +0.12°C dalla media 1951-1980. Il gennaio più freddo dal 1982 sulle terre emerse sia a livello globale che nell’emisfero Nord.
Dati che confermano ciò che già le cronache ci avevano anticipato: con la peggiore ondata di freddo dell’ultimo trentennio in Cina e Mongolia, eventi secolari come le nevicate a Bagdad e in Pakistan, il freddo polare nello Yukon canadese con minime stabilmente sotto i -50°.
Ciò che più stupisce i metereologi è la velocità del cambio di marcia, rispetto all'estate scorsa, quando lo scioglimento record della calotta polare artica aveva consentito la riapertura del mitico passaggio a nord-ovest, gettando ombre pesanti sul futuro dell’ecosistema boreale. Sei mesi dopo, è tornato il freddo e la superficie della calotta sfiora la media storica, circa 14 milioni di km2, mentre la copertura nevosa nel nord emisfero appare addirittura sopra la norma.

Ora tutti i metereologi del mondo sono in attesa di capire se questo fenomeno è 'isolato' o annunciatore di una nuova tendenza.
E nessuno per ora, si sbilancia. Anche perchè sul rebus del clima mondiale le scommesse - nonostante gli allarmismi e i catastrofismi con sentenze 'a tempo - sono e continuano ad essere ad alto rischio.

sabato 9 febbraio 2008

La Francia rilancia il nucleare.


In realtà i francesi il nucleare non l'hanno mai abbandonato. Ma ora, rilanciano. Forse spinti dai venti di crisi energetica mondiale, da quelle parti non si fanno troppi scrupoli, e soprattutto fanno.


Così ecco la notizia che dopo 10 anni, la nuova fase si apre con la costruzione del maxi-reattore EPR che sarà pronto nel 2012.


A Flamanville, sulla scogliera normanna, sono in funzione dal 1985 già due centrali nucleari. Proprio accanto ai due primi nuclei, è in pieno svolgimento ora il cantiere per la costruzione del terzo reattore.


La potenza del nuovissimo EPR sarà di 1650 Megawatt. L'investimento è di 3.3 miliardi di euro complessivi, dei quali il 60% solo per la parte nucleare.


I reattori di terza generazione, come questo nuovo EPR, sono in grado di funzionare utilizzando il 30% in meno di uranio, e quindi di conseguenza anche le scorie prodotte diminuiranno in tale proporzione.


La costruzione del nuovo impianto inoltre garantirà un livello 4 di sicurezza, raddoppiando i sistemi di salvaguardia indipendenti del reattore.


Ma la cosa più bella è che al cantiere partecipano, tra i 2000 tecnici, 20 ingegneri italiani, targati ENEL dislocati tra Parigi e Lione dov'è la sede del programma EPR ) . Pare che i tecnici italiani siano particolarmente richiesti per la loro alta professionalità.


Ancora una volta professionalità italiana che servirà a far produrre energia a un paese estero, energia che poi magari, senza andare troppo lontano con la fantasia, molto presto noi andremo a ricomprare a peso d'oro, per i nostri consumi, come già facciamo da diversi paesi europei, confinanti e non.

martedì 5 febbraio 2008

Sai quanto Consumi ?


Il catastrofismo che incombe al livello mondiale, si sa, trova terreno fertile nel senso di colpa, personale e collettivo.



Purtroppo, per molti di noi, questo senso di colpa si trasforma in qualcosa di paralizzante: ogni mattina accendiamo il pc, e leggiamo che la catastrofe sta avanzando su tutti i fronti - l'ultima oggi sulla home page del corriere, ci spiega che tra pochi anni non avremo più un grammo di ghiaccio in Artico e Groelandia.



E di fronte a un evento di proporzioni così abissali, uno che dovrebbe fare ? La prima reazione che questo tipo di notizie ingenera è l'idea di chiudersi dentro casa e aspettare la catastrofe, cercando se possibile un luogo sicuro nel quale rintanarsi.



Sarebbe invece molto più utile e intelligente - pensiamo - battere il ferro sulle cose da fare, su quello che anche noi, tutti, possiamo fare, per arricchire, per rendere più umana la nostra presenza su questo pianeta, e darci un futuro.



E' quello che in molte parti, per fortuna, si sta già facendo, con poca eco mediatica.



Una delle frontiere prossime, è sicuramente quella di 'dare informazioni'. In modo tale che chiunque, per esempio, possa sapere, conoscere, valutare, l'impatto dei suoi comportamenti privati e pubblici sull'ambiente.



E' una piccola cosa, che se diffusa servirebbe a molto.



A Londra la campagna One Planet future valuta l'impatto di cibo, viaggi, casi, beni voluttuari. In Australia, quelli di Men of the Trees fanno da ben ventisette anni i conti in tasca ai consumatori, inducendoli a una virtuosa 'legge del contrappasso': hai inquinato tot, pianta tot. Eh sì, perchè il sito della loro associazione: http://www.carbonneutral.com.au/ consente di impiantare - al prezzo di 16,5 dollari - un nuovo albero, corrispondente alla quantità di Co2 bruciata. Finora sono già trenta milioni gli alberi 'adottati' con questa operazione. Non male, no ?



In italia ci sta provando http://www.impattozero.it/

E' già un inizio.

venerdì 1 febbraio 2008

L'ambiente, il futuro, le età degli altri e le nostre.




Ma le nostre difficoltà tutte italiane sull'ambiente (come molte delle altre) non saranno anche un po' colpa di un problema banale banale, ma a volte, troppe volte, un po' sottovalutate ?



L'ambiente, la tutela dell'ambiente, ma soprattutto il 'pensare' sull'ambiente, è forse più di altri argomenti qualcosa che appartiene al senso del futuro.



E' il senso del futuro che dovrebbe farci sentire come urgente il 'pensare' il nostro modo di rapportarci all'ambiente, alle scelte che si impongono per il futuro.



In questo campo, dunque, sembrerebbe ancora più urgente che chi debba 'pensare' e poi 'prendere decisioni' debba essere qualcuno giovane, o comunque non troppo anziano. Perchè si sa che in qualche modo i giovani hanno più a cuore il futuro, lo sentono più loro, ne sono più urgentemente preoccupati. E forse possono sviluppare anche una sensibilità maggiore.



Ahimè, allora, stiamo messi male.



La nostra gerontocrazia italiana, infatti, non fa una gran bella figura, se messa in confronto con la gran parte del mondo occidentale. Riportiamo qui di seguito le età di alcuni principali leader politici occidentali:



Gordon Brown, 56 - Tony Blair, 54



Angela Merkel, 52



Josè Luis Rodriguez Zapatero, 47



Nicolas Sarkozy, 52



Jan Peter Balkenende (Olanda), 51



Josè Socrates (Portogallo), 49



Fredrik Reinfeldt (Svezia), 42 anni



Jens Stoltenberg (Norvegia) 48



L'elenco è lunghissimo e si potrebbe continuare ad libitum...



Si potrebbero poi aggiungere:



Vladimir Putin, 55



e l'ipotesi che gli Stati Uniti possano essere governati da un uomo di 47 anni, Barack Obama, o di una donna di 62, Hillary Clinton, che comunque in questa classifica è la più... vecchia.



La più vecchia se non si considerano i nostri speciali 'competitors' che da 15 anni circa si dividono a turno il potere e le scelte prioritarie italiane: Quello che ha appena lasciato, Romano Prodi, 68 anni, e Silvio Berlusconi, che sta per tornare, 71 (e che governerà, salvo imprevisti, fino ai suoi 76, e chissà forse oltre...).

mercoledì 30 gennaio 2008

Candidati Americani - Come cambierà la politica ambientale americana ?


In America, dall'America, deriveranno molti dei futuri scenari riguardanti l'ambiente mondiale. Al Gore non si è candidato (per fortuna, dirà qualcuno), ma è certo che le politiche sull'ambiente pesano e peseranno sull'elezione del prossimo presidente americano.
A quanto pare gli americani non sono molto soddisfatti di quel che ha fatto George W.Bush, indicato, se non altro per i suoi rilevantissimi interessi nel settore, una specie di crociato dei consumi da combustione, e in special modo di quelli petroliferi.
Anche in America ci si è accorti che forse è il caso di ri-pensare l'utilizzo della macchina-Terra da parte dell'uomo. E forse su questa esigenza di ri-pensamento incidono in modo sempre più forte le sirene di prossima recessione economica mondiale che cantano ormai a una sola voce (vedi il recentissimo scenario, non proprio allegro, diffuso dal FMI).
Ecco allora la necessità di dare risposte nuove anche in questo settore. O almeno di provarle a dare.
Repubblicani e Democratici sanno che non si può far finta di niente e pensare che si continuerà solo a 'mungere' la ricca Terra, ad libitum, e senza preoccupazione.
Così, si delineano le posizioni, seppure ancora non del tutto chiare.
Ma la campagna è ancora lunga.
E un efficace riassunto, su questa e sugli altri temi della campagna elettorale americana li trovate su questo interessante sito:

sabato 26 gennaio 2008

Un altro Governo Cade. I soliti problemi restano.


Che bella cosa ! Eccoci di nuovo punto e a capo.
Senza Governo, e forse tra qualche giorno, anche senza Camere. In attesa di tornare a votare. Una cosa che in Italia si fa così raramente.
Così potremo di nuovo essere noi i padroni, scegliere e disporre da chi vogliamo essere governati. Ma non l'avevamo già fatto due anni fa ?
In Italia i Governi, si sa, sono come le ciliegie: una tira l'altra.
I Governi vanno, i problemi restano. Sempre gli stessi, sempre più gravi.
In Italia tutto è politica, ma la politica latita sempre più. Latita a livelli allarmanti. Ce ne siamo accorti con l'emergenza immondizia. Una situazione tragica, ereditata da decenni di lassismo amministrativo, di lassismo, di totale inadeguatezza, ispirata dall'unico principio politico che in Italia sembra potersi applicare: governare l'emergenza.
E si sa, governando sempre e solo l'emergenza, nessun Paese può veramente crescere. Per questo siamo al palo da anni. Per questo non solo l'economia - ma chi se ne importa dei parametri, degli indici, del pil e del mol - ma anche qualità umane come la fiducia, l'ottimismo, la speranza, sono così in ribasso in questo Paese.
Mentre l'ennesimo Governo rovinosamente cadeva, c'era chi festeggiava con lo champagne, chi con la mortadella, chi pensava bene di recitare tutto il repertorio dei B-Movies all'italiana, trasformando l'aula di Montecitorio in un film con Bombolo e er Monnezza...
Tutto va così, sembra. Tutto procede su questi binari. E intanto, la Monnezza vera, cresce, continua a crescere, cresce, continua a crescere, cresce .... nelle strade di questo stanco Paese.

martedì 22 gennaio 2008

I Risparmi Individuali per la tutela dell'Ambiente.


Mentre arriva la notizia che l'Ue si prepara a varare una serie di provvedimenti per il Risparmio Energetico su vasta scala, ci si rende conto che il destino del nostro pianeta dipende anche cose banali come il gusto estetico.
Vediamo.


Non solo tagli alle emissioni di C02 e aumento dei consumi energetici da fonti rinnovabili, pare dunque che domani la Commissione Ue svelera' tutte le misure e i target nazionali, ma anche azioni vincolanti per ridurre i consumi energetici.


Con una serie di misure e di incentivi, che fanno leva anche sui comportamenti individuali, l'esecutivo europeo si propone di risparmiare 780 milioni di tonnellate di C02 per anno.

Alcune di queste azioni sono gia' state previste, come ad esempio l'aumento dell'efficienza energetica delle lampadine usate per illuminare gli uffici e le strade pubbliche entro il 2008 e l'illuminazione delle case private nel 2009.


Nella Ue ogni anno, pensate, si vendono circa 2,1 miliardi di lampadine ad alto consumo energetico, mentre di quelle fluorescenti, che sono piu' efficienti perche' a basso consumo e ad alta illuminazione, se ne vendono solo 180 milioni.


Secondo il calcolo degli esperti, udite udite, se solo la meta' dei 3,6 miliardi di lampadine 'sprecone' che si accendono ogni giorno nelle case e nei palazzi dei 27 paesi Ue venisse sostituita, si otterrebbe un risparmio di 23 milioni di tonnellate di CO2 e si risparmierebbero 7 miliardi di euro di consumi elettrici l'anno.


Una cifra incredibile.


Ma ecco: perchè la gente è così restia a cambiare le lampadine vecchio tipo con quelle fluorescenti ? E questo parecchio anche in Italia. Bene, sembra da studi congiunti effettuati in Germania e in Svizzera, che il motivo sia di ordine, diciamo così, estetico: la gran parte delle persone intervistate infatti, dichiara di non gradire la tonalità di luce prodotta dalle lampade fluorescenti, troppo bianca, troppo algida. E di preferire invece quelle vecchio tipo, al filamento di tungsteno, perchè forniscono una luce molto più 'calda' e 'accogliente'.


Allora, come si vede, i cambiamenti energetici sono condizionati anche dal gusto, dall'estetica, qualcosa che l'uomo non riesce a mettere in secondo piano. Ma allora, ci domandiamo noi, possibile che con tutte le moderne tecnologie non si riesca a produrre un tipo di lampada 'fluorescente' con una tonalità di luce 'simile' a quelle al tungsteno ?

Forse sarebbe l'uovo di colombo.


E il cambiamento delle abitudini energetiche passa anche da soluzioni semplicissime.

venerdì 18 gennaio 2008

Nuovi Profeti - Giorgio dell'Arti.

Giorgio Dell'arti è da sempre un ottimo giornalista, acuto osservatore del costume e infaticabile accumulatore di statistiche, oltre che firma del Corriere. Oggi apprendiamo anche che è un profeta.
E il titolo non gli è stato appioppato da qualcuno: se lo è auto-attribuito, intitolando il suo nuovo libello, edito da Marsilio, Il primo libro delle Profezie.
Nel lungo articolo promozionale, dedicatogli da IO-Donna, il supplemento culturale del Corriere, in una intervista di Maria Grazia Ligato, Dell'Arti, il neo-profeta, ha anche modo di esporre ed illustrare qualcuna delle sue profezie.
Riportiamo testualmente:
D. Abbiamo in Europa, e nel mondo, un problema finanziario, e poi ?
R.: Energetico. Le fonti non rinnovabili sono destinate a finire. E probabilmente non saremo capaci di sostituirle in tempo. Il che significa che il 95% dell'umanità scomparirà.
D.: Aiuto !
R.: Ebbe' sì: non ci muoveremo più, non ci scalderemo, torneremo ad un'economia di sussistenza, ci saranno inflazione e guerre tra i popoli.
D.: Ma quanto manca a quest'ora X ?
R.: Versetto 376 (del suo libro, ndr): Miliardi di barili di petrolio che avevamo all'inizio: 2000. Miliardi di barili che dovremmo aver consumato finora: forse novecento, forse già mille.
D.: Allora siamo a metà del guado....
Insomma, una informazione per nulla allarmata e affatto catastrofista, diremmo anzi moderata nei toni, e che dà tante speranze... Vabbè del resto i Profeti sono stati sempre Apocalittici, sennò che Profeti sono ??
Ma il Profeta dell'Arti di questo ha già informato i suoi figli ?? E per quale pianeta pensano di imbarcarsi quando sarà il momento ? Magari stacchiamo un biglietto anche noi...

martedì 15 gennaio 2008

Benedetto XVI alla Sapienza. Un caso italiano.


Veramente incredibile che in questo paese, afflitto da mille problemi, economici, sociali, di giustizia, di amministrazione, di salute, di educazione civica, di legalità, di dignità di vita, di povertà di massa, ecc.... sia ora divenuto un problema, anzi il problema la presenza di Benedetto XVI all'Università di Roma - La Sapienza, per l'inaugurazione dell'anno accademico.


E' da parecchio tempo che percepiamo i sintomi di questa crisi anti-clericale che sta montando nel nostro paese, e che ha trovato nella elezione di Ratzinger, considerato il modello del conservatorismo, forti sempre più forti motivazioni.


Così, a un visitatore che oggi si trova a guardare alle cose italiane, sembra di essere tornati indietro di 150 anni, quando il nostro paese si divideva sulle barricate tra papisti e anti-clericali. Quando si discuteva di 'laicità dello stato' e di 'crimini del potere temporale'.


Sono passati 150 anni, ma i toni sono gli stessi a leggere i proclami che sentiamo, che leggiamo in rete. Sembra che la Chiesa sia rimasta ai tempi della Santa Inquisizione, sembra che nessuno si accorga che questo è un paese ormai in via di elevata 'scristianizzazione', dove se si accende la televisione, se si gira per strada, se si parla nei bar, se si va in Rete, si fatica e non poco a trovare 'tracce' di quei valori che hanno rappresentato il dna di questa terra per qualcosa come 2000 anni.


Invece no, la Chiesa fa ancora paura. Dà fastidio. Va bene se si occupa di messe e confessioni, ex voto e madonne, ma guai se apre bocca sui principi etici, su questioni di vita o di morte. Non dovrebbe parlare, non dovrebbe esprimersi.


E se lo fa, giù con l'accusa di teo-crazia. Ignorando che sono altre, oggi, le religioni che impongono le proprie scelte di governo con la forza, con l'intimidazione, con la morte.


Ci sembra interessante riportare la chiusura del pezzo di oggi di Ernesto Galli della Loggia sul Corriere della Sera, sul quale sarebbe bello meditare, anche per abbassare un po' i toni di questo 'scontro' davvero oggi come oggi incomprensibile:


" C'è l'idea che in una democrazia che vuole essere tale la religione debba essere esclusa da qualsiasi spazio pubblico; che esistono orientamenti culturali e ideali - e quelli religiosi sarebbero i primi tra questi - i quali sono radicalmentee incompatibili vuoi con la società democratica e con il suo ethos pubblico, vuoi più in generale con una moderna visione del mondo. E che quindi nell'università possa trovare posto e avere corso soltanto quello che si autodefinisce compiaciutamente il 'libero pensiero'.

Idea inquietante che mette inevitabilmente capo a una sorta di obbligatorio laicismo di stato, di pubblica preferenza sociale accordata all'irreligiosità: tutta roba in cui l'autentica tradizione liberale si è sempre ben guardata dal riconoscersi, ravvisandovi giustamente una più che probabile anticamera del dispotismo."

sabato 12 gennaio 2008

Le Dimissioni di Bassolino.


E' vero che in questo periodo parlar male di Bassolino, Pecoraro & soci è un po' come sparare sulla Croce Rossa, e non sta bene..
Ma qui non si tratta di parlar male. Ci è capitato ieri sera di vedere una puntata di Controcorrente, la rubrica di approfondimenti di Sky TG24. L'ospite di Corrado Formigli era il governatore della campania Bassolino.
E dobbiamo semplicemente riferirvi qualche impressione: una impressione di grande disagio coglieva noi spettatori, mentre assistevamo allo spettacolino nel quale Formigli menava fendenti a destra e sinistra, incalzava il governatore con quello stesso fuoco di fila di domande che ogni italiano vorrebbe riservare a Bassolino, dopo aver visto per giorni e giorni lo spettacolo disastroso dei rifiuti in onda in simultanea 24hours su tutti i tg nazionali e internazionali; e l'ex sindaco di Napoli che non riusciva a stare fermo sulla sedia, si dimenava, paonazzo in volto, un po' sudato, con il nodo della cravatta allentato, le braccia in agitazione parossistica, come se si trovasse sopra un barbecue acceso.
Alla fine era impossibile non provare un po' di pena per l'uomo Bassolino, che sicuramente in questa vicenda si vede addossare colpe che non sono soltanto sue, e che è probabilmente anche in buona fede nel cercare di difendere l'indifendibile.
Ma alla fine, messi da parte i buoni sentimenti, e l'umana compassione, riprendeva il sopravvento il buon senso, il sano pragmatismo, che in questo paese sembra esser diventato merce tanto rara.
E una domanda sorgeva spontanea: ma al di là di quello che ciascuno pensa di se stesso, e delle giustificazioni, vere o false o sacrosante che uno può darsi, ma in un uomo che gestisce la cosa pubblica e che vede di fronte ai propri occhi un disastro tale, nella regione da lui amministrata, non dovrebbe - per principio, a prescindere, per dignità, per buon gusto - semplicemente offrire le proprie dimissioni ???
Sarebbe un gesto semplice, vero, che forse tutti comprenderebbero. E che forse salverebbe anche l'immagine di un uomo politico che si è sempre dichiarato onesto - e che milioni di napoletani e campani hanno votato anche per questo.
Ma in Italia, si sa, non ci si dimette. Non ci si dimette MAI. Non ci si dimette per principio, per dignità, a prescindere, per buon (o cattivo) gusto. Non ci si dimette MAI.

mercoledì 9 gennaio 2008

Vai Pecoraro !




Davvero molto godibile il lungo pezzo che oggi - a partire dal richiamo in prima pagina - Aldo Cazzullo dedica sul Corriere della Sera, al Ministro Pecoraro Scanio, il vate degli ambientalisti made in italy.



Godibile per modo di dire, perchè alla fine della lettura dell'articolo un po' di tristezza, come spesso accade per le cose italiane, prende.


Prende al pensiero che se la bandiera brasiliana dell'ecologia è Chico Mendes, se il riscatto americano dell'ambiente è affidato comunque al carisma di Al Gore, noi in Italia dobbiamo da tempo accontentarci di Pecoraro, che come risulta dall'articolo di Cazzullo - e, pare su auto-dichiarazioni dello stesso ministro - guida la classifica italiana di dichiarazioni all'Ansa: 2627 (aggiornato purtroppo solo fino a tre anni fa) ed è secondo nella speciale classifica di apparizioni a Porta a Porta.



Un brillante leader ambientalistia che dice di sè frasi come questa: "Io funziono. Vanitoso ? Sì. La mia vanità però non sta nell'apparire ma nel persuadere. Voglio conquistare anime e intelligenze, vedere l'interlocutore battuto, l'ascoltatore sedotto."


Insomma, uno dai propositi modesti.


Ed è normale che uno così ambizioso, si sia, strada facendo, un po' afflosciato. Tanto da passare - come ben descritto nel lungo excursus cazzulliano, da essere l'uomo dell'eterno no (in Italia è pieno, ma anche in questo lui è primo in classifica) - no agli inceneritori, no alle discariche, no al vertice nato a napoli, no al fumo nei parchi napoletani, no agli ogm, no all'intervento in afghanistan, no al ponte sullo stretto, no al tunnel in val di susa, no alla pesca del tonno rosso, no all'albero di natale - all'uomo del sì per l'intervento dell'esercito in Campania.


Anche di questo, avremmo bisogno in questo sgangherato paese che è l'Italia: di un ambientalismo vero. Non di una parodia dell'ambientalismo. Di un ambientalismo che fa proposte e che studia la materia, e non che batte ogni record di apparizione da Bruno Vespa. Di un'ecologia che piace e non di un ministro piacione.


Nella sua frenesia inconcludente, al ministro che (si) piace, sono perfino venuti i capelli bianchi. E speriamo che non dica che anche questo è colpa di chi vuole distruggere l'ambiente. E di chi non vuole fare le cose. Lui che di cose ne ha fatte veramente tante, da quando è il nostro ministro dell'Ambiente, come si può tranquillamente verificare girando now per le belle strade di Napoli, Italia.

lunedì 7 gennaio 2008

Il riscaldamento globale dipende (anche) dalla deriva dei continenti ? Uno studio su Science.


Per capire - se mai ce ne fosse bisogno - quanto poco ne sappiamo sui fattori che determinano il surriscaldamento globale del pianeta, c'è questa ultima notizia che appare davvero molto interessante, e arriva dai ricercatori della prestigiosa Carnegie Institution.
Lo studio è stato appena pubblicato sulla rivista Science, e rivela assolute novità per quanto riguarda il fenomeno conosciuto come deriva dei continenti.
A proposito del quale si pensava di sapere tutto. Non è così. Il nuovo studio ha dimostrato che il movimento della crosta terrestre non e' continuo come si credeva, ma si e' fermato almeno una volta nella storia, e anche in questo periodo sta rallentando vistosamente.
I ricercatori della Carnegie Institution hanno studiato alcune rocce antiche, trovando la prova che un miliardo di anni fa l'attivita' vulcanica associata allo scivolamento delle placche l'una sotto l'altra (chiamato 'subduzione') si e' interrotta.

Secondo lo studio, la stessa cosa sta avvenendo adesso: la prova e' che nel passato recente, che per i tempi del nostro pianeta vuol dire 50 milioni di anni fa, la principale zona di subduzione, dovuta allo scontro tra l'Africa e l'Eurasia, si e' chiusa, ma non se ne sono aperte di nuove.

Tutto questo potrebbe anche non interessarci granchè, se non fosse che dalla deriva dei continenti dipende la temperatura interna della Terra: "La nostra scoperta - spiega Paul Silver, autore dello studio - potrebbe spiegare perche' il nostro pianeta e' piu' caldo di quanto previsto dai modelli, e anche perche' rocce tipiche della subduzione si trovano in luoghi dove non ce le aspetteremmo".

Insomma, hai visto mai che da questi particolari mai emersi prima, fossimo costretti a riscrivere tutte le nostre convinzioni recenti ??? (fonte Ansa)