In America, dall'America, deriveranno molti dei futuri scenari riguardanti l'ambiente mondiale. Al Gore non si è candidato (per fortuna, dirà qualcuno), ma è certo che le politiche sull'ambiente pesano e peseranno sull'elezione del prossimo presidente americano.
A quanto pare gli americani non sono molto soddisfatti di quel che ha fatto George W.Bush, indicato, se non altro per i suoi rilevantissimi interessi nel settore, una specie di crociato dei consumi da combustione, e in special modo di quelli petroliferi.
Anche in America ci si è accorti che forse è il caso di ri-pensare l'utilizzo della macchina-Terra da parte dell'uomo. E forse su questa esigenza di ri-pensamento incidono in modo sempre più forte le sirene di prossima recessione economica mondiale che cantano ormai a una sola voce (vedi il recentissimo scenario, non proprio allegro, diffuso dal FMI).
Ecco allora la necessità di dare risposte nuove anche in questo settore. O almeno di provarle a dare.
Repubblicani e Democratici sanno che non si può far finta di niente e pensare che si continuerà solo a 'mungere' la ricca Terra, ad libitum, e senza preoccupazione.
Così, si delineano le posizioni, seppure ancora non del tutto chiare.
Ma la campagna è ancora lunga.
E un efficace riassunto, su questa e sugli altri temi della campagna elettorale americana li trovate su questo interessante sito:
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