mercoledì 9 gennaio 2008

Vai Pecoraro !




Davvero molto godibile il lungo pezzo che oggi - a partire dal richiamo in prima pagina - Aldo Cazzullo dedica sul Corriere della Sera, al Ministro Pecoraro Scanio, il vate degli ambientalisti made in italy.



Godibile per modo di dire, perchè alla fine della lettura dell'articolo un po' di tristezza, come spesso accade per le cose italiane, prende.


Prende al pensiero che se la bandiera brasiliana dell'ecologia è Chico Mendes, se il riscatto americano dell'ambiente è affidato comunque al carisma di Al Gore, noi in Italia dobbiamo da tempo accontentarci di Pecoraro, che come risulta dall'articolo di Cazzullo - e, pare su auto-dichiarazioni dello stesso ministro - guida la classifica italiana di dichiarazioni all'Ansa: 2627 (aggiornato purtroppo solo fino a tre anni fa) ed è secondo nella speciale classifica di apparizioni a Porta a Porta.



Un brillante leader ambientalistia che dice di sè frasi come questa: "Io funziono. Vanitoso ? Sì. La mia vanità però non sta nell'apparire ma nel persuadere. Voglio conquistare anime e intelligenze, vedere l'interlocutore battuto, l'ascoltatore sedotto."


Insomma, uno dai propositi modesti.


Ed è normale che uno così ambizioso, si sia, strada facendo, un po' afflosciato. Tanto da passare - come ben descritto nel lungo excursus cazzulliano, da essere l'uomo dell'eterno no (in Italia è pieno, ma anche in questo lui è primo in classifica) - no agli inceneritori, no alle discariche, no al vertice nato a napoli, no al fumo nei parchi napoletani, no agli ogm, no all'intervento in afghanistan, no al ponte sullo stretto, no al tunnel in val di susa, no alla pesca del tonno rosso, no all'albero di natale - all'uomo del sì per l'intervento dell'esercito in Campania.


Anche di questo, avremmo bisogno in questo sgangherato paese che è l'Italia: di un ambientalismo vero. Non di una parodia dell'ambientalismo. Di un ambientalismo che fa proposte e che studia la materia, e non che batte ogni record di apparizione da Bruno Vespa. Di un'ecologia che piace e non di un ministro piacione.


Nella sua frenesia inconcludente, al ministro che (si) piace, sono perfino venuti i capelli bianchi. E speriamo che non dica che anche questo è colpa di chi vuole distruggere l'ambiente. E di chi non vuole fare le cose. Lui che di cose ne ha fatte veramente tante, da quando è il nostro ministro dell'Ambiente, come si può tranquillamente verificare girando now per le belle strade di Napoli, Italia.

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