martedì 4 dicembre 2007

Mistero: Il Ghiacciaio Perito Moreno non arretra, ma avanza.


Per capire quanto ancora frammentarie e contraddittorie siano le nostre conoscenze in fatto di ambiente, e di clima, basta considerare un dato che è appena stato rilevato con sicurezza di documentazione dalla comunità scientifica.


Sembra infatti che geologi ed esperti ambientali argentini abbiano appurato che il ghiacciaio patagonico del Perito Moreno, uno dei più grandi del mondo con 257 km quadrati, e assai famoso anche per fini turistici, non arretra, anzi avanza inesorabilmente, anno dopo anno.


Il gigante bianco continua infatti ad avanzare nelle acque del Lago Argentino, avvicinandosi cosi' sempre di piu' alla costa della penisola di Magellano.

Al momento le ipotesi valutate dagli scienziati sono tre: che il suo drenaggio interno stia
cambiando, fatto che aumenta il volume del ghiaccio e quindi il suo avanzamento; che i movimenti sismici ricorrenti accelerando i suoi movimenti, agevolino lo scivolamento; o che gli avanzamenti siano in qualche modo legati alla corrente di El Nino.
Tutte e tre queste ipotesi però - finora - non hanno trovato nemmeno un elemento di prova.


Ed è abbastanza singolare che con tutte le conoscenze che possediamo - che possiedono i nostri scienziati occidentali e orientali - un fatto tutto sommato marginale come questo - e così in controtendenza rispetto ai catastrofici scenari mondiali immaginati - resti del tutto inspiegabile.

2 commenti:

Unknown ha detto...

questo post necessita di un aggiornamento:
vedi
notizia su Repubblica

noalgore ha detto...

---Marco ha detto...
>questo post necessita di un aggiornamento...

appunto...

La diffusione ad arte della notizia della rottura del ponte del ghiacciaio del Perito Moreno è una tipica manovra allarmistica che rientra nel mito del riscaldamento globale ed è basata su presupposti privi di fondamento. Se è vero che i ghiacci Antartici stanno aumentando del 10% dal 1980, anche il crollo del ponte del Perito Moreno è un fenomeno che accade regolarmente, tra l’altro quest’anno con temperature più basse e ad un clima più freddo. In passato succedeva ogni quattro anni, ma il fenomeno si interruppe per un periodo di 16 anni fino al 1998. Naturalmente, la causa di questi crolli è la massa di ghiaccio in aumento, e il rapido movimento del ghiacciaio. Ultimamente, il ponte di ghiaccio si rompe ogni due anni, invece di quattro, il che indica che l’avanzamento e’ più veloce che mai. Naturalmente, le temperature non hanno nulla a che vedere con questo, che dipende dalle precipitazioni a monte. Di solito, il ponte si e’ sempre rotto a fine estate (marzo o fine febbraio), ma il fenomeno di questi giorni, capitante in inverno, può essere attribuito solo ad acqua molto più fredda contenuta nella diga che si forma quando la lingua del ghiacciaio raggiunge la terraferma dall’altra parte del lago di San Martin. Approfondimenti sul mio blog:
Ambientalismo di Razza