Dalla Santa Sede un nuovo appello contro la proliferazione delle armi nucleari. L'energia nucleare, è questa la posizione da tempo del Vaticano, è una risorsa importante, ma ogni utilizzo dell'energia nucleare a fini bellici è da condannare senza appello.
"La Santa Sede esorta tutte le autorita' politiche e la societa' civile a rifiutare le armi
nucleari", ha detto l'arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede all'Onu, che e' intervenuto alla Commissione per il disarmo e la sicurezza
internazionale del Palazzo di Vetro oggi.
nucleari", ha detto l'arcivescovo Celestino Migliore, osservatore permanente della Santa Sede all'Onu, che e' intervenuto alla Commissione per il disarmo e la sicurezza
internazionale del Palazzo di Vetro oggi.
La Santa Sede, ha assicurato, "garantisce il suo sostegno all'Agenzia dell'Onu per l'Energia Nucleare, ribadendo l'urgenza di un uso pacifico e sicuro della tecnologia nucleare per uno sviluppo rispettoso dell'ambiente e delle popolazioni piu' svantaggiate". Nessuno
Stato membro del Trattato di non proliferazione, ha sottolineato l'arcivescovo, deve abusare "del suo legittimo diritto a sviluppare l'energia nucleare per scopi pacifici" al fine di produrre armi nucleari. L'osservatore vaticano ha, quindi, ribadito che "devono essere utilizzati tutti gli
strumenti della diplomazia per disinnescare quelle crisi" scaturite "dai tentativi di alcuni Paesi di acquisire le capacita"' di costruire armi atomiche. E sempre attraverso la diplomazia, ha affermato il presule, vanno dissuasi quegli Stati che sembrano voler incamminarsi su questa strada pericolosa.
Stato membro del Trattato di non proliferazione, ha sottolineato l'arcivescovo, deve abusare "del suo legittimo diritto a sviluppare l'energia nucleare per scopi pacifici" al fine di produrre armi nucleari. L'osservatore vaticano ha, quindi, ribadito che "devono essere utilizzati tutti gli
strumenti della diplomazia per disinnescare quelle crisi" scaturite "dai tentativi di alcuni Paesi di acquisire le capacita"' di costruire armi atomiche. E sempre attraverso la diplomazia, ha affermato il presule, vanno dissuasi quegli Stati che sembrano voler incamminarsi su questa strada pericolosa.
Un intervento militare in questi casi, ha avvertito, "potrebbe solo peggiorare una situazione gia'
delicata e potrebbe portare ad una conflagrazione con nuove immense sofferenze ad un'umanita"' che gia' porta il peso delle devastazioni della guerra. Le Potenze nucleari, ha
aggiunto, "hanno una particolare responsabilita"' per costruire un mondo libero delle armi atomiche. Secondo il rappresentante vaticano, "il disarmo nucleare e la non
proliferazione possono rinforzarsi o indebolirsi vicendevolmente". Per questo, ha sottolineato ancora, entrambi sono un "imperativo" per il pieno adempimento del Trattato di
Non Proliferazione, ancora "in gran ritardo, come l'inizio dei negoziati per il bando sulla produzione di materiale fissile".
delicata e potrebbe portare ad una conflagrazione con nuove immense sofferenze ad un'umanita"' che gia' porta il peso delle devastazioni della guerra. Le Potenze nucleari, ha
aggiunto, "hanno una particolare responsabilita"' per costruire un mondo libero delle armi atomiche. Secondo il rappresentante vaticano, "il disarmo nucleare e la non
proliferazione possono rinforzarsi o indebolirsi vicendevolmente". Per questo, ha sottolineato ancora, entrambi sono un "imperativo" per il pieno adempimento del Trattato di
Non Proliferazione, ancora "in gran ritardo, come l'inizio dei negoziati per il bando sulla produzione di materiale fissile".
La Santa Sede, ha aggiunto, ritiene che le armi nucleari violino ogni aspetto della legge umanitaria. Sono, infatti, un affronto alla salvaguardia del pianeta, che puo' essere
distrutto da questi armamenti. Nel suo intervento, mons. Migliore ha anche posto l'accento sul rischio che queste armi possano finire nelle mani dei terroristi, auspicando una
conferenza internazionale su questo tema, da tenere nel 2009.
distrutto da questi armamenti. Nel suo intervento, mons. Migliore ha anche posto l'accento sul rischio che queste armi possano finire nelle mani dei terroristi, auspicando una
conferenza internazionale su questo tema, da tenere nel 2009.
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